

Vigna delle Rose è la tenuta di Casa Setaro dedicata all’accoglienza: un piccolo albergo diffuso tra i filari, con 4 camere e 1 suite.
Un luogo dove svegliarsi nel silenzio e nella natura rigogliosa del Parco Nazionale del Vesuvio, un indirizzo perfetto per conoscere e vivere le tante meraviglie del territorio vesuviano come i celeberrimi siti archeologici di Pompei ed Ercolano (rispettivamente a 8 km e 13 km), ma anche Oplonti, le ville del Miglio d’Oro, il Museo Ferroviario di Pietrarsa a Portici, i percorsi storico-naturalisti e l’ascesa al gran cono.
Il Ristorante è sempre aperto anche a chi non soggiorna nelle camere.
Una cucina di impronta contemporanea, ma con le radici ben salde nella cultura gastronomica campana: è la proposta dello chef Pierpaolo Giorgio, alla guida di Vigna delle Rose, il nuovo ristorante tra i vigneti di Casa Setaro a Trecase, in provincia di Napoli.
Tra il mare del golfo partenopeo e il gran cono del Vesuvio, il ristorante è aperto a cena dal giovedì al sabato, con l’eccezione del pranzo il sabato e la domenica e immerso in un contesto paesaggistico senza uguali: nel Parco Nazionale del Vesuvio,Riserva della Biosfera dell’UNESCO dal 1995, tra i filari dell’azienda vinicola di Massimo Setaro che da vent’anni custodisce e valorizza i vitigni autoctoni del vesuviano.
Qui ogni giorno a pranzo è possibile riservare Wine Experience personalizzate.
La ricerca e l’impiego appassionato degli ingredienti tipici locali sono il segno identitario della cucina di Pierpaolo Giorgio, classe 1983 e originario di Scafati (Salerno).
Il suo percorso inizia nelle cucine più interessanti della Costa d’Amalfi (al San Pietro e al Syrenuse di Positano, al Re Maurì di Vietri sotto l’egida dello chef tedesco Oliver Glowig) e della Penisola Sorrentina al ristorante l’Accanto dell’Hotel Angiolieri di Vico Equense prima con Michele Deleo e poi con Vincenzo Guarino.
Al fianco di Peppe Guida, all’Osteria Nonna Rosa prima e poi nelle cucine del Pastificio Di Martino (al Sea Front Pasta Bar di Napoli e a New York) completa la sua formazione e soprattutto consolida l’amore viscerale per i piatti semplici, ma sempre di carattere, eseguiti con tecniche moderne per preservare profumi e nutrienti.
Le proposte nel menu, che cambia col passare delle stagioni, raccontano di un lavoro meticoloso di studio e valorizzazione delle biodiversità locali come i piselli centogiorni: una varietà coltivata da almeno un secolo,apprezzata per l’estrema dolcezza e la consistenza tenera della buccia, oggi Presidio Slow Food perché tramandata in pochi e piccolissimi appezzamenti di contadini locali che lavorano tutto a mano. Nel menu di Pierpaolo Giorgio i piselli centogiorni sono proposti in un primo piatto di pasta mista e cacio.
Il carciofo di Schito, una frazione di Castellammare di Stabia, lungo la costa vesuviana, è un’altra eccellenza agricola locale, anch’essa sotto tutela Slow Food, che lo chef presenta nell’antipasto Crudo e cotto di carciofi.
Non mancano piatti di mare tipici della tradizione napoletana, ma sempre secondo l’interpretazione dello chef. Il richiamo all’azienda Vitivinicola Casa Setaro è costante e ricorrente: non solo attraverso un pairing sempre accurato, ma anche attraverso l’introduzione di emulsioni di vino in piatti sia dolci che salati.
Anche l’olio extravergine è una produzione dell’azienda: un extravergine monocultivar Coratina, armonico, fruttato intenso e un leggero retrogusto piccante, da olive coltivate in biologico, raccolte a mano e lavorate entro le 24 ore con estrazione a freddo.
L’accoglienza coadiuvata in sala dal direttore Valerio Coppola inizia nell’ampio giardino panoramico dove gli spazi sono ben organizzati tra comode sedute e tavolini en plein air. La sala ristorante, essenziale nella sua eleganza contemporanea e con grandi vetrate sulle vigne, accoglie nelle tonalità del verde in una ideale continuità con il paesaggio esterno.
Il roof top panoramico e la sala degustazione in cantina, tra botti e anfore dove affinano i vini della casa, completano l’esperienza di Vigna delle Rose.
Casa Setaro è l’azienda vinicola di Massimo Setaro e della sua famiglia che dal 2004 produce con passione vini di qualità all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. I 18 ettari di vigneti si estendono su suoli vulcanici particolarmente generosi, sul versante sud del Vesuvio, a diversa altitudine e esposizione. I vitigni coltivati in regime biologico sono varietà autoctone a piede franco, geneticamente uniche, alcune anche prefillossera: Aglianico, Falanghina, Piedirosso e un’uva rara e preziosa che cresce solo su questi crinali, il Caprettone. Da questo patrimonio inestimabile nasce una gamma di vini di alta qualità e dalla forte identità, risultato di anni di ricerca costante, tra gli altri una nuova interpretazione del Lacryma Christi del Vesuvio Doc e lo spumante Metodo Classico da uve Caprettone in versione Brut e Brut Nature, prima spumantizzazione realizzata sul Vesuvio.