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Il Palazzo Ducale di Genova ospiterà, dal 6 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023, una straordinaria esposizione per raccontare la grandezza di Peter Paul Rubens e il suo rapporto con la città.
La mostra è prodotta dal Comune di Genova con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura ed Electa, e nasce in occasione del quarto centenario della pubblicazione ad Anversa del celebre volume di Pietro Paolo Rubens, Palazzi di Genova (1622).
![P. P. Rubens, I Palazzi di Genova, 1622, volume; Genova, Centro di Documentazione per la Storia, l'Arte e l'Immagine di Genova, ©Stefano Bucciero Genova](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/ID-210-Peter-Paul-Rubens-Palazzi-di-Genova-Anversa-1622-1024x587.jpg)
La curatela è di Nils Büttner, docente della Staatliche Akademie der Bildenden Künste Stuttgart nonché Chairman del Centrum Rubenianum di Anversa, e di Anna Orlando, independent scholar genovese, co-curatrice della mostra L’Età di Rubens tenutasi a Palazzo Ducale nel 2004.
Rubens soggiornò in diverse occasioni a Genova tra il 1600 e il 1607, visitandola anche al seguito del Duca di Mantova, Vincenzo I Gonzaga, presso cui ricopriva il ruolo di pittore di corte. Ebbe così modo di intrattenere rapporti diretti e in alcuni casi molto stretti con i più ricchi e influenti aristocratici dell’oligarchia cittadina.
All’interno della mostra spiccano oltre venti dipinti di Rubens, provenienti da musei e collezioni europee e italiane che, sommati a quelli già presenti in città, raggiungono un numero come non vi era a Genova dalla fine del Settecento, da quando, cioè, la crisi dell’aristocrazia con i contraccolpi della Rivoluzione Francese diede avvio a un’inesorabile diaspora di capolavori verso le collezioni di tutto il mondo.
![Jans Wildens e Cornelis De Wael, Veduta di palazzi con figure, olio su tela. Collezione privata](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/ID-208-Cornelis-De-Wael-e-Jan-Wildens-Veduta-di-palazzi-con-figure-coll.-priv-1024x718.jpg)
A partire dal nucleo rubensiano, il racconto del contesto culturale e artistico della città nell’epoca del suo maggiore splendore viene completato da dipinti degli autori che Rubens per certo vide e studiò (Tintoretto e Luca Cambiaso); che incontrò in Italia e in particolare a Genova durante il suo soggiorno (Frans Pourbus il Giovane, Sofonisba Anguissola, Bernardo Castello e Aurelio Lomi, presente in mostra con un dipinto della Collezione Doria Pamphilj), o con cui collaborò (Jan Wildens e Frans Snyders).
Con Rubens, e attraverso ciò che vide e conobbe, viene raccontata la storia della Repubblica di Genova all’apice della sua potenza quando, all’inizio del Seicento, conobbe un periodo di singolare vivacità non soltanto economica e finanziaria, ma anche culturale e artistica.
![P. P. Rubens, Violante Maria Spinola Serra, FCT 028, olio su tela, © The Faringdon Collection Trust, Buscot Park, Oxfordshire](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/ID-2-Peter-Paul-Rubens-Violante-Maria-Spinola-Serra-809x1024.jpg)
Tra le opere che tornano a Genova, create da Rubens su commissione dei più agiati e potenti tra i genovesi di allora, si possono menzionare: il Ritratto di Violante Maria Spinola Serra del Faringdon Collection Trust, una dama finora senza nome, che grazie agli studi in preparazione della mostra è ora riconoscibile.
![P. P. Rubens, San Sebastiano medicato dagli angeli, RH.LBI.2010.005, olio su tela, collezione privata in comodato d’uso alla Rubenshuis di Anversa](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/ID-176-Peter-Paul-Rubens-San-Sebastiano-Rubenshuis-priv-coll-on-long-term-loan-798x1024.jpg)
Il San Sebastiano, proveniente da una collezione privata europea e mai esposto in Italia, che, grazie a un importante ritrovamento documentario, può ora riferirsi alla committenza del celebre condottiero Ambrogio Spinola.
![P. P. Rubens, Autoritratto, RH.LBI.2020.004, carta incollata su tela, collezione privata in comodato d’uso alla Rubenshuis di Anversa](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/ID-23-Peter-Paul-Rubens-Il-primo-autoritratto-828x1024.jpg)
È esposto per la prima volta in Italia anche il giovanile Autoritratto, con un Rubens all’incirca ventisettenne, che un collezionista privato ha offerto come prestito a lungo termine alla Rubenshuis di Anversa e che eccezionalmente torna nel Paese dove fu eseguito, intorno al 1604.
L’appuntamento espositivo di Palazzo Ducale offre l’occasione per realizzare una vera e propria rete culturale, il progetto Genova per Rubens. A Network, ideato e curato da Anna Orlando. Si tratta di una fitta rete di collaborazioni, focus conoscitivi, appuntamenti culturali, aperture straordinarie e visite guidate, concerti, mostre collaterali e un corposo programma dedicato alle scuole e alle famiglie.
Per acquistare i biglietti:
Per informazioni e prenotazioni: 0109861211
![](https://linnovatore.it/wp-content/uploads/2022/09/RUBENS-plancia-LOGHI-MANIFESTO-1024x186.jpg)