La direttiva NIS2 – entrata in vigore il 17 gennaio 2023 e da attuare, per tutti gli stati membri dell’Unione Europea, il 17 ottobre 2024 – introduce una serie di nuovi obblighi in fatto di cybersicurezza per le aziende.
Con l’obiettivo di garantire un livello comune ed elevato di protezione contro gli attacchi informatici, la normativa impone una serie di requisiti per la gestione dei rischi e la segnalazione di eventuali attacchi.
“La conformità a questa normativa non si limita, però, a soddisfare un obbligo legale, ma si configura come una pietra miliare strategica per le organizzazioni che cercano di proteggere i loro asset digitali, per migliorare la loro competitività sul mercato e rafforzare la fiducia di clienti, azionisti, fornitori e partner”.
Marco Viscardi – ICT & Security Account Manager e Business Partner di importanti aziende nel settore Telco e Cybersecurity
Attacchi informatici: i numeri di un fenomeno in costante crescita
La nuova normativa è di grande importanza e di stretta attualità in quanto i rischi cyber hanno raggiunto livelli senza precedenti, sia per il numero (sempre maggiore), sia per gli effetti (sempre più gravi).
Negli ultimi 5 anni, infatti, il numero di attacchi informatici è cresciuto del 60% (dati Rapporto Clusit 2023) e le conseguenze economiche sono state estremamente gravi: l’80% degli attacchi rilevati nel 2022 ha avuto un impatto grave o molto grave (5 anni fa erano il 52%).
La Direttiva NIS2 – che rappresenta una revisione della NIS pubblicata nel 2016 –
mantiene l’obiettivo di raggiungere un livello comune elevato di cybersicurezza tra gli stati membri, migliorando la capacità di garantire uniformità ed efficacia nell’applicazione, e quindi di garantire un’effettiva protezione per la vita sociale ed economica dell’Unione Europea.
La normativa impone, in particolare, obblighi di cybersicurezza stringenti in capo
a un’ampia platea di organizzazioni operanti in settori ritenuti critici per il funzionamento della società.
“Moltissime imprese dovranno adeguarsi alle regole imposte della direttiva NIS2: tutte le grandi aziende (che hanno più di 250 dipendenti o un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro) e le medie imprese (che hanno tra i 50 e 250
Marco Viscardi
dipendenti e un fatturato annuo compreso tra 10 e 50 milioni di euro) saranno chiamate a rispettare i requisiti imposti dalla normativa. (La definizione della lista dei soggetti essenziali e importanti, direttamente interessati alla normativa, verrà definita dal Legislatore). Anche le aziende non direttamente coinvolte dovranno però adeguarsi alla normativa, in quanto parte della catena di fornitura di soggetti interessati”.
Proteggersi dagli attacchi informatici: i consigli di Marco Viscardi
Oggi quasi tutte le aziende hanno piani per affrontare diverse emergenze, (impianti antincendio, prove di evacuazione, allarmi più o meno sofisticati…), ma pochissime hanno piani definiti per affrontare le emergenze dovute a cyberattacchi o altri incidenti informatici.
Perseguire la compliance alle normative, come ad esempio GDPR o la stessa NIS2, è
oggi una straordinaria occasione per avere una checklist di processi e di misure tecniche ed organizzative per rendere la propria azienda veramente resiliente e pronta ad affrontare attacchi e/o altri incidenti informatici.
Marco Viscardi ha creato il progetto Cloud Security Italia con l’obiettivo di diffondere consapevolezza sul tema della cybersecurity e per sottolineare i grandi vantaggi dell’utilizzo del Cloud Computing. Ha ideato IRA Cyber Test, uno strumento per fornire alle PMI italiane un metodo per valutare e migliorare la propria resilienza informatica.