

L’attesa è finita: il profumo inconfondibile del Tuber magnatum Pico torna finalmente a diffondersi nell’aria, con la sua inebriante fragranza, sulle tavole di tutto il Piemonte, celebrato nel tradizionale Capodanno del Tartufo.
Grande novità di quest’anno, la data dell’evento: la Regione Piemonte ha infatti accolto le istanze pervenute dalla Consulta regionale del Tartufo e le sollecitazioni giunte dal sistema tartuficolo piemontese, con addetti ai lavori, cercatori e ristoratori che chiedevano uno spostamento dell’avvio della stagione della cerca e cavatura, per garantire l’elevata qualità del prodotto tenendo conto dei mutamenti imposti dal cambiamento climatico.
E così, non più dal 21 settembre, ma dal 1° ottobre, trifolao e tabui potranno tornare a esplorare i boschi alla ricerca del più celebre tra i funghi ipogei.
Dopo il periodo di fermo biologico imposto in tutto il Piemonte dal 1° al 30 settembre di ogni anno – per evitare un eccessivo sfruttamento dell’ambiente e consentire così al prezioso frutto della terra di maturare – torna dunque l’appuntamento con il Capodanno del Tartufo.
“Questa stagione della raccolta di tartufi comincia con una novità, l’apertura posticipata rispetto al passato per proteggere il prezioso fungo dai cambiamenti climatici. Una decisione presa d’intesa con le associazioni dei trifolao e supportata dal parere scientifico del CNR dopo che la prolungata siccità nelle ultime annate
Marco Gallo – assessore regionale alla Tartuficoltura e Biodiversità
aveva causato una scarsità di prodotto”.

Ad anticipare l’ormai imminente avvio della 94a Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (il prossimo 12 ottobre), Casa Scaparone – in quel di
Scaparoni, frazione del Comune di Alba – ha ospitato nella serata di lunedì 30 settembre il tradizionale evento che permette di addentrarsi nel mondo e nel fascino del Tuber magnatum Pico, l’emblema di un territorio universalmente conosciuto per l’eccellenza del proprio patrimonio enogastronomico: “La notte del debutto” è stata l’occasione per brindare – con un calice di Alte Bollicine Piemontesi – alla prima notte dell’anno in cui si dà ufficialmente l’avvio alla cerca del Tartufo Bianco d’Alba.
Da oggi, martedì 1° ottobre, e sino al 31 gennaio, in Piemonte sarà dunque possibile procedere alla ricerca del Tuber magnatum Pico e di altre specie come l’uncinatum, il macrosporum e il mesentericum: in questo periodo il Tartufo Bianco d’Alba farà il suo ingresso in ristoranti, mercati e negozi.
Il primo giorno di “cerca” è dunque un momento solenne perché segna l’inizio della stagione autunnale, annuncia la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco e prepara l’intero territorio all’accoglienza di visitatori e turisti.
“In attesa di inaugurare ufficialmente la 94a edizione della Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, è un piacere tornare a celebrare il Capodanno del Tartufo, preparandoci all’alta stagione del nostro territorio di Langhe, Roero e Monferrato. Ringraziamo tutti i trifolao per il loro prezioso lavoro, insieme ai fedeli tabui, in perfetta sintonia con l’ambiente: sono loro il motore di quella ‘Intelligenza Naturale’ che dà il titolo a questa edizione, in cui ci dedicheremo a esplorare il rapporto con l’Intelligenza Artificiale, guardando sempre al binomio che ci caratterizza, tra tradizione e innovazione”.
Liliana Allena – presidente della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba,

A impreziosire la serata, moderata dal giornalista Edoardo Vigna, direttore di Pianeta 2030, la partecipazione del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, che ha dialogato con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Montagna (con delega a Biodiversità e Tartuficoltura) Marco Gallo, il direttore del Centro Nazionale Studi Tartufo Mauro Carbone e lo chef Enrico Crippa, Tre Stelle Michelin e Stella Verde con il suo ristorante Piazza Duomo di Alba.
L’Ente Fiera di Alba e lo storico partner del Consorzio Alta Langa hanno così rinnovato il proprio sodalizio in un ideale brindisi, al quale si sono uniti la Regione Piemonte, la Città di Alba e i più importanti attori della filiera di valorizzazione del territorio: il Centro Nazionale Studi Tartufo, l’Ente Turismo Langhe Roero e Monferrato e l’Unione delle Associazioni Trifulau Piemontesi.