Fornire una soluzione alternativa, circolare e sostenibile per la gestione del “fine vita” delle scarpe, introducendo le pratiche di riciclo virtuoso come nuovo standard all’interno della filiera dell’industria calzaturiera.
Questo l’obiettivo principale di “Re-shoes”, iniziativa che vede in prima fila SCARPA, azienda italiana leader nella produzione di calzature per la montagna e per le attività outdoor, in qualità di coordinator di un consorzio di varie realtà internazionali.
Il progetto – che beneficia di un finanziamento nell’ambito del programma LIFE dell’Unione Europea – si svilupperà nell’arco di 42 mesi e prevede la produzione e messa in commercio di un nuovo modello di calzatura del brand di Asolo, realizzato attraverso la raccolta, la selezione e il riciclo di scarpe giunte a fine vita.
Il tutto tramite una procedura che consente di ricavare materie prime seconde dalle calzature usate e da scarti di produzione, per creare una nuova generazione di prodotti riciclati di alta qualità, diminuendo così lo smaltimento e l’uso di materie prime vergini e mirando ad azzerare i rifiuti post-lavorazione.
“Ogni anno nel mondo vengono prodotte oltre 24 miliardi di nuove scarpe, di cui la gran parte finisce in discarica alla fine del ciclo di vita, rappresentando un grande problema per l’ambiente”.
Sandro Parisotto, presidente scarpa
La quantità di rifiuti generati dai prodotti usati è una delle principali sfide dell’industria calzaturiera: le scarpe, infatti, sono complesse da riciclare, perché sono composte da un mix di materiali diversi molto difficili da separare.
Con questo ambizioso progetto SCARPA prende un impegno, quello di dare un contributo per invertire la rotta. Da sempre uno dei punti cardine della sua filosofia produttiva è il rispetto per l’ambiente, e non potrebbe essere altrimenti per una realtà che affonda le sue radici nella passione per la montagna e la natura.
Dopo aver messo “nero su bianco” i principi sostenibili dell’azienda con il Green Manifesto, con Re-shoes prosegonoo su questa strada: un impegno che si traduce in una continua sperimentazione di materiali totalmente riciclabili ed ecologici senza intaccare performance e durabilità dei prodotti.
“Si tratta di un’iniziativa di economia circolare finalizzata a implementare un nuovo modello di business sostenibile, che auspichiamo possa diventare una prassi consolidata a livello di filiera”.
Diego Bolzonello, AD di SCARPA
La novità risiede nel fatto che le calzature a fine vita diventano la fonte da cui ricavare nuovi materiali da impiegare direttamente nella produzione di nuove scarpe, invece di essere utilizzate per prodotti di qualità inferiore, o impiegate in settori diversi da quello di origine.
SCARPA fa dell’innovazione uno dei suoi punti cardine, ed essere apripista per quella che ritengono essere una potenziale nuova frontiera del settore non può che essere uno stimolo ulteriore per spingerla in territori ancora inesplorati.
In una prima fase il progetto prevede il coinvolgimento della rete distributiva di SCARPA in alcune zone di Italia, Germania ed Austria, per raccogliere dai consumatori 15mila paia di scarpe usate del modello Mojito, prodotto iconico del brand nel segmento dell’urban outdoor.
Successivamente le calzature raccolte entreranno in un sistema di riciclo virtuoso e porteranno alla realizzazione di altrettante paia di nuove calzature, con un range di utilizzo di materiale riciclato nel nuovo modello tra il 50 e il 70%.
Grazie a tale processo si punta ad una riduzione, rispetto ai processi standard, del 52,4% di gas serra, del 50% di sostanze chimiche, del 65% di consumo di acqua, del 54,5% di energia.
Il progetto implementa un paradigma completamente nuovo per il recupero delle calzature in pelle, al fine di ridurne l’impatto globale della produzione.
Il processo difatti si baserà sulla dissoluzione selettiva della pelle per idrolisi, e il liquido ottenuto verrà poi utilizzato per conciare della nuova pelle senza l’aggiunta di sostanze chimiche.
La produzione di pelle riciclata si baserà sul processo EVOLO® (già utilizzato da SCARPA per alcuni prodotti) che attualmente permette di raggiungere fino al 20% di contenuto riciclato a livello industriale, con la concreta possibilità di aumentare la quantità fino al 50%.
Un’attenzione specifica verrà poi dedicata alla gestione degli scarti di gomma pre-consumo generati durante il processo di taglio delle parti di scarpe, e che attualmente vengono quasi completamente termovalorizzati.
Il processo di fabbricazione delle nuove calzature vuole risolvere tale criticità, inserendo gli scarti nella logica circolare e rigenerativa e utilizzando le materie prime seconde ottenute dagli scarti rigenerati nella realizzazione dei nuovi modelli.
Re-shoes, progetto del valore di 2.6 milioni di euro, rientra nel programma LIFE, attraverso cui l’Unione Europea eroga finanziamenti per iniziative di salvaguardia dell’ambiente e azioni che contrastano i cambiamenti climatici, mirando nel periodo 2021-2027 ad agevolare la transizione verso un’economia circolare, sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico.
Ad affiancare SCARPA nelle diverse fasi di sviluppo del progetto Re-shoes i partner:
- Alma Mater Studiorum – Università Di Bologna (progettazione per il riciclo e la produzione, test materiali e calzature, analisi impatto ambientale e analisi Life Cycle Assessment);
- Sciarada Industria Conciaria (separazione di materiali e idrolisi della pelle, processo EVOLO per produzione di pelli rigenerate);
- Rubber Conversion (devulcanizzazione degli scarti industriali di gomma per la rigenerazione di nuova gomma);
- Innovando (logistica campagna di raccolta scarpe usate);
- EPSI – European Platform For Sports And Innovation (Networking e promozione).
- Rubbermac.it, (produzione lastre di gomma da materie prime secondarie, separazione componenti tessili e suole e riconversione in componenti per nuove suole);