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Fiera Milano avvia i preparativi per la trentesima edizione di miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea diretta da Nicola Ricciardi che si svolgerà alla South Wing dell’Allianz MiCo dal 17 al 19 aprile 2026 (VIP preview giovedì 16) e celebrerà questo importante traguardo valorizzando la propria storia e aprendosi a nuovi orizzonti.
In occasione del doppio centenario dalla nascita dei musicisti statunitensi John Coltrane (Hamlet, 1926 – Huntington, 1967) e Miles Davis (Alton, 1926 – Santa Monica, 1991), miart fa propria una delle caratteristiche intrinseche del jazz: la capacità di trasformare uno standard noto in un terreno fertile per l’innovazione.

Con il titolo New Directions – omaggio al celebre album del 1963 di Coltrane, ma anche vera e propria dichiarazione d’intenti – miart 2026 abbraccia una trasformazione che coinvolge ogni aspetto della sua identità: dai contenuti curatoriali al dialogo con le gallerie, dall’immagine coordinata all’esperienza stessa del visitatore.
Sezioni storiche e nuove prospettive: il ritmo del nuovo layout
All’interno della nuova sede della South Wing di Allianz MiCo – complesso espositivo pronto a essere interpretato in modo inedito, come uno spartito – si confermano le sezioni storiche Emergent ed Established, che si confrontano come due voci in dialogo tra loro.
La prima, curata da Attilia Fattori Franchini è dedicata alle gallerie emergenti che credono e investono sul futuro dell’arte; la seconda, cornice per realtà consolidate che continuano a definire il presente dell’arte internazionale, proporrà progetti che spaziano dal primo Novecento fino agli orizzonti più recenti della contemporaneità.
Established si arricchisce quest’anno di una metasezione: Established Anthology presenterà i progetti espositivi che accompagneranno la trentesima edizione della fiera raccontando la complessità, le traiettorie e le trasformazioni del tempo.
Attraverso l’interpretazione della dimensione temporale come esperienza vissuta, archivio di segni e orizzonte da immaginare, le opere proposte indagheranno temi come la ciclicità e la metamorfosi, l’oblio e memoria, l’attesa e l’immaginazione del futuro, giocando con i salti temporali, le stratificazioni, le inversioni della cronologia e interrogando i futuri possibili, reali o distopici.
Established Anthologyintende attivare un dialogo generativo tra linguaggi del moderno e pratiche del contemporaneo, promuovendo un equilibrio armonioso tra le parti che ne esalti le risonanze, in linea con lo spirito di miart, storicamente incentrata sui rimandi cronologici.
Accanto a Established Anthology, del tutto inedita sarà anche la sezione Interplay, il cui nome riprende un termine chiave del lessico jazzistico che indica la capacità di ascolto reciproco e reazione immediata tipica delle improvvisazioni.
Così come nel jazz ogni musicista contribuisce alla costruzione del brano influenzando e ispirando gli altri, l’anima della sezione sarà la condivisione e l’interazione tra due gallerie che, all’interno dello stesso spazio espositivo, creeranno narrazioni coese, capaci di restituire un dialogo autentico tra artisti, linguaggi e contesti culturali differenti. Una sezione che si propone come un invito a collaborare e un palcoscenico per sperimentare.
Il layout espositivo si articolerà su tre livelli distinti, concepiti per accompagnare i visitatori in un’esperienza di scoperta progressiva della fiera.
Al piano d’ingresso troverà posto Emergent, punto di partenza ideale del percorso, che si affaccerà sul livello inferiore dedicato a Established, Interplay e alla Ruinart Champagne Lounge; il piano superiore, invece, ospiterà Established Anthology e il VIP Restaurant. L’intera disposizione, ritmata e sorprendente come un’improvvisazione jazz, valorizza ciascuna sezione e guida i visitatori in un’esperienza armoniosa e coinvolgente.

Lo spartito visivo: il dinamismo dell’improvvisazione
Ad accompagnare miart 2026 e ad amplificarne visivamente i messaggi, lo studio Leftloft ha realizzato una campagna grafica allineandosi all’identità e alla visione della nuova edizione e interpretando il tema New Directions come una riflessione sul valore dell’improvvisazione e sull’equilibrio tra struttura e libertà, tra riconoscibile e nuovo.
Il campo grafico diventa così lo spartito mentre gli spazi di comunicazione, siano essi cartacei o digitali, il pentagramma vuoto che lascia spazio a una composizione visiva in continua trasformazione.
Le variabili – formato, colore, titoli, testi, tipografia, immagini – sono gli strumenti di una jazz band visiva che improvvisa attorno a un leitmotiv, generando infinite variazioni sul tema. Ne nasce un linguaggio potente e sincopato, capace di esprimere il carattere evolutivo e aperto di miart.
L’immagine ideata traduce così il tema New Directionsin un sistema identitario dinamico e riconoscibile, che celebra la pluralità del linguaggio artistico contemporaneo e la capacità della fiera di rigenerarsi, esplorando nuove direzioni senza dimenticare le proprie origini.
Tra identità e futuro: un’apertura internazionale in dialogo con la città
Anche per questa edizione, miart 2026 conferma il proprio respiro internazionale, intrecciando il proprio percorso con l’energia della città di Milano e contribuendo a rendere la città stessa punto di riferimento per l’arte contemporanea.
In questo contesto, si rinnova per il quarto anno consecutivo la collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che continua a offrire un contributo significativo allo sviluppo della dimensione internazionale della fiera.
Il sostegno di ICE consente di amplificare la visibilità di miart all’estero e di favorire la partecipazione internazionale, consolidando il ruolo della manifestazione all’interno del panorama artistico globale
E come nel jazz, dove il dialogo tra strumenti diversi è essenziale e ogni voce contribuisce con la propria nota a costruire un’armonia collettiva, dal 13 al 19 aprile tornerà anche Milano Art Week, la manifestazione diffusa promossa dal Comune di Milano, che coinvolgerà le principali istituzioni pubbliche e private della città, creando uno spazio di confronto sui linguaggi e le pratiche artistiche della contemporaneità.
Per sette giorni, Milano ospiterà un vasto programma di eventi dedicati all’arte in tutte le sue forme, tra mostre, performance, proiezioni, workshop ed eventi speciali.
New Directions vuole essere un invito a lasciarsi attraversare da linguaggi che si rinnovano, da artisti che osano, da gallerie che scommettono, da un pubblico che ascolta. Così come si ascolta il jazz: con rispetto, con stupore, con desiderio.
È questa la vocazione di miart 2026: come in un brano in cui ogni nota dialoga con la successiva, la manifestazione conferma con orgoglio le proprie radici reinterpretando la sua identità per raccontare il presente e immaginare nuove prospettive per il futuro.
