Se, nella vostra attività avete deciso di lavorare con l’estero, la cosa principale da fare è quella di iscrivervi al Vies. Si tratta di una specie di registro delle partite iva europee in cui entrano a far parte tutte quelle considerate come Partita iva comunitaria.
Questo è un periodo di grande crisi per le imprese sia di piccole che di medie e grandi dimensioni e, nonostante gli scambi nel mercato italiano possano apparire più sicuri, operare nel mercato della Comunità Economica Europea dà la possibilità di abbattere molte barriere nella vendita e nell’acquisto di molti prodotti.
Come avere la partita iva comunitaria
Si è ancora molto lontani dal concetto di Unione Europea di fatto in cui gli scambi nel mercato unico europeo dovrebbero avvenire attraverso l’utilizzo di un’unica aliquota iva ed in cui dovrebbe esserci un sistema di tassazione uniforme ma la partita iva comunitaria è comunque un grande passo verso la realizzazione di questo progetto.
La partita iva comunitaria è, quindi, una partita iva che è stata autorizzata, dall’Agenzia delle Entrate, ad operare con l’estero sia in entrata che in uscita. Non tutte le imprese possono averla di diritto e per ottenerla è necessario richiedere lo status di “comunitaria” nel momento in cui si apre la propria partita iva attraverso la Dichiarazione di inizio attività o nella Comunicazione unica in cui si specificherà di voler compiere operazioni intracomunitarie. In questo modo si viene inclusi nell’archivio Vies.
Se, contrariamente, si è già possessori di una partita Iva, per richiedere di entrare a far parte dei registri del Vies bisogna inviare la richiesta all’Agenzia delle Entrate prima di compiere qualsiasi vendita o acquisto. Solitamente la risposta dell’Agenzia delle entrate, che potrebbe anche non accettare la richiesta, arriva entro un mese di tempo. Se l’esito della vostra domanda è risultato positivo, una volta che si risulta iscritti al Vies, sarà possibile serenamente le operazioni di compravendita con tutti e 28 i Paesi dell’Unione Europea.
Perché essere nei registri del Vies
Il motivo per cui è nato il Vies è stato il raggiungimento dello scopo di creare una banca dati unica di tutte le partite Iva che operano nell’Unione europea. Inoltre, se non si è iscritti a questi registri è impossibile detrarre l’Iva sugli acquisti intracomunitari che dovrà, comunque, essere versata al Fisco italiano.
Se, invece, si fa parte di questa banca dati, in caso di acquisti nell’Unione europea, si può tranquillamente registrare la fattura ricevuta dal venditore straniero e neutralizzare l’aggiunta dell’Iva.