È la exit dell’anno. Dopo aver chiuso un round di investimento da 4.5 milioni di euro all’anno fino al 2019 dal VC Juventus FC-R, è di nuovo la startup Paul Pogba a fare notizia. Il VC Juventus FCR fa exit dalla startup Paul Pogba per la cifra record di 125 milioni di euro. È il fondo di investimento inglese United Manchester SGR ora il nuovo proprietario della startup francese, che per i prossimi 5 anni avrà a disposizione €12 milioni all’anno più bonus (deve raggiungere le milestone) per crescere e farsi conoscere a livello internazionale.
Ma facciamo un passo indietro.
Perché stiamo paragonando Paul Pogba ad una startup?
Paul nasce e cresce a Lagny sur Marne, in Francia, dove fin da piccolo coltiva un sogno: far diventare la startup Paul Pogba un calciatore multinazionale. Studia e si allena tutti i giorni gratis con questo obiettivo in testa.
La prima vita di Paul a Manchester
A 18 anni ha la sua grande occasione. Riesce a convincere un’importante incubatore inglese (ironia della sorte proprio lo United Manchester SGR) a credere in lui. Ottiene un primo investimento e ha a disposizione il network del fondo (con tutti i servizi, wi-fi compreso) e l’erbetta di Old Trafford per crescere. Ma purtroppo Paul non raggiunge le milestone fissate nel contratto, collezionando solo poche presenze agli eventi di networking di Old Trafford, e viene scaricato dall’incubatore che non crede più in lui. “Il progetto ci interessa” – disse l’allora presidente del fondo Alex Ferguson – “ma in questo momento non ci sono più soldi per far crescere la tua startup”. “Ormai sei sulla piazza da un po’ di tempo e ancora non sei riuscito a dimostrare di poter diventare un unicorno, e cosa ancora più grave, non hai raggiunto le tue milestone e non hai nemmeno uno sponsor che ti sostenga”.
Siamo nel 2012, Paul ancora non lo sa, ma la decisione del fondo United Manchester di scaricarlo è la migliore che gli potesse capitare.
L’occhio di Marotta cade su Paul
Ma Paul non demorde; lui ha un sogno, trasformare la startup Paul Pogba in un calciatore multinazionale. Ed è proprio grazie alla sua tenacia che riesce a convincere Cazzoguardi Marotta, CEO dell’acceleratore Juventus FCR, a credere ancora in lui, chiudendo un round da € 4.5 milioni all’anno fino al 2019. Dopotutto a 19 anni è uno startupper ancora giovane. Neanche Mark Zuckerberg…
Marotta, che ha sempre un occhio sulle giovani startup early stage, lo aveva già notato, e non ha nemmeno bisogno di leggere il suo business plan per capire che su uno startupper così si può ancora investire.
Il lancio nel mercato
Ora a disposizione della startup Paul Pogba c’è l’intero innovation centre di Vinovo (con tanto di wi-fi e aria condizionata) e tutto il network del fondo Juventus FCR. Le nuove milestone della startup d’oltralpe sono più ragionevoli da raggiungere e soprattutto ora ha a disposizione 4.5 milioni di euro all’anno con i quali crescere ed arrivare rapidamente sul mercato. Proprio come un vero acceleratore dovrebbe fare. La startup di Paul viene più volte messa alla prova. Dal lancio sul mercato della Serie A, alla nuova release durante il Derby, fino al lancio della versione internazionale in Champions League e in partnership con la nazionale francese. L’acceleratore Juventus FCR ha fatto il suo lavoro, ha fatto crescere la startup mettendo a disposizione del CEO Paul tutte le risorse necessarie e portandola rapidamente sul mercato, prima italiano e poi internazionale. Nel frattempo la startup Paul Pogba ha iniziato a fatturare e in poco tempo ha raggiunto il break even point e il suo valore di mercato è cresciuto velocemente.
Grazie all’esperienza maturata, la startup Paul Pogba è anche riuscita a trovare uno sponsor. Adidas, infatti, gli ha firmato un contratto da 4 milioni all’anno per 10 anni. Altra milestone raggiunta per Paul Pogba.
Il momento dell’EXIT
E per raggiungere il proprio personale obiettivo, ecco che il fondo Juventus FCR annuncia di fare exit dalla startup Paul Pogba entro i canonici 5 anni. Una exit da € 125 milioni con una leva 6 e ottenendo una plusvalenza di 100 milioni (in virtù degli accordi per cui alla startup spetta il 20% sulla vendita). In realtà se contassimo i soldi guadagnati dalla Juventus grazie al marketing, campagne abbonamenti, diritti TV, campionati vinti, qualificazioni alla Champions League e sponsor legati a Pogba la cifra sarebbe decisamente più alta.
L’ecosistema
L’augurio, per tutte le giovani promesse come Paul che se lo meritano, è che i presidenti e i CEO delle federazioni ItaliaCalcio, NanaCalcio, H-FIGC, Fifa-Cap, BarCalcio, PrimoCalcio possano contribuire concretamente a creare un ecosistema in cui operazioni come questa, in cui ci guadagnano tutti, diventino all’ordine del giorno. Un ecosistema che dia la possibilità ad azienda e VC come il Manchester United di fare acquisizioni di questo tipo, permettendo ad altre realtà come la Juventus di investire nella crescita dei giovani e dei loro progetti, con la consapevolezza di poter fare exit e plusvalenze.
Articolo originariamente scritto su andreavisconti.com