

Conservare, valorizzare e sostenere la biodiversità acquatica del Lago d’Orta: questi gli obiettivi del progetto “Cusio 2030” dedicato a rafforzare il processo di recupero dello stato ecologico del lago d’Orta, quinto lago del Nord Italia. Promosso grazie al bando “Simbiosi. Insieme alla natura per il futuro del Pianeta” della Fondazione Compagnia di San Paolo con un sostegno pari a 340 mila euro, il progetto ha già visto i primi risultati concreti.
L’iniziativa, che ha come ente capofila la Provincia di Novara, è stata avviata insieme ai partner Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone, l’associazione “Amici del Fermi” di Arona e l’Istituto di Ricerca sulle Acque IRSA (CNR) di Verbania.
Gli obiettivi del progetto Cusio 2030
Gli obiettivi di Cusio 2030 sono: la conservazione e dell’ambiente e il ripristino della biodiversità ante inquinamento nell’ecosistema del Lago d’Orta. Questa operazione dovrà realizzarsi mediante un approccio multidisciplinare di monitoraggio e studio dell’ecosistema.
Tra gli obiettivi c’è anche Il contrasto delle specie acquatiche invasive e la reintroduzione di specie ittiche autoctone (agone, pigo, luccio Italico, trota marmorata). Tante specie di pesci non sono ancora ritornate dopo il risanamento chimico delle acque del 1989, quando il lago era tra i più acidificati d’Europa.
L’operazione di risanamento ebbe la direzione tecnico scientifica dell’Istituto italiano di idrobiologia IRSA CNR, grazie al quale si riuscì a risanare le acque acide. Il PH venne riportato a livelli più che ottimali, attraverso un processo di aggiunta di circa 15 mila tonnellate di carbonato di calcio.
Un’altra importante attività in sviluppo è il contenimento delle specie aliene invasive attraverso studi e rimozione degli esemplari. A questo si aggiungono, nel corso del triennio 2024-2026, attività di educazione ambientale con le scuole del territorio.
Il progetto Cusio 2030 e tutti gli interventi previsti si collocano all’interno del “Contratto di Lago del Cusio”. Si tratta di uno dei più partecipati contratti di lago realizzati in Italia, che ha coinvolto 140 realtà territoriali. Tra i firmatari ci sono le istituzioni, molte tra le più importanti aziende del territorio e tante associazioni con cui si sono definite sinergie.
Le attività realizzate a oggi
Nel periodo autunnale sono state posizionate delle legnaie nel lago a circa dieci metri di profondità circa calandole con un elicottero. Si tratta di enormi cataste di legna e rami che hanno lo scopo di creare una zona di rifugio. Qui i pesci possono nascondersi dai predatori e deporre le uova.
Queste strutture di legno saranno periodicamente rinforzate al fine di far fronte al naturale deterioramento e creare rifugi da monitorare per almeno un decennio. Le operazioni di ripopolamento hanno previsto l’immissione nelle acque del Lago di avannotti di luccio italico oltre che uova fecondate di agone.
Negli affluenti del Lago sono state posizionate anche uova fecondate e larve di trota marmorata. Il monitoraggio di questi interventi continuerà nel corso del 2025 e nella primavera del 2026.

Per tutto il 2025 proseguiranno gli studi e le analisi del primo monitoraggio dell’avifauna ittiofaga presente sul lago, avvenuto nei mesi autunnali e invernali del 2023 e 2024 e commissionato dalla Provincia di Novara.
A oggi viene confermata la presenza significativa di uccelli che si nutrono anche delle specie di pesci oggetto di ripopolamento. L’intento della ricerca avviata dal progetto Cusio 2030 è comprendere meglio il comportamento di queste specie.
Il monitoraggio
Un’ulteriore attività di monitoraggio è stata eseguita sul gambero di fiume della Louisiana, una specie aliena che si è particolarmente sviluppata nel Lago d’Orta. Questo gambero è dannoso per l’ecosistema lacustre poiché tende a depauperare il lago e i fiumi dalle diverse specie autoctone.
Il lago viene monitorato in tempo reale, 24 ore su 24 e sette giorni su sette grazie a una boa limnologica dotata di sensori. Questi consentono di verificare la temperatura, il PH, la clorofilla, la conducibilità elettrica, il vento e altre variabili. La boa è stata posata grazie al sostegno della Fondazione Cavaliere del Lavoro Alberto Giacomini nell’ambito del progetto.
Queste attività si integrano con altri progetti del Contratto di Lago del Cusio: tra cui l’installazione di webcam panoramiche e subacquee di monitoraggio e Ris-Orta.
Quest’ultimo progetto prevede il reinserimento della cozza di acqua dolce per il bio-monitoraggio del livello di inquinamento del lago, in quanto particolarmente reattiva alla presenza di metalli pesanti nell’acqua.

Grazie alla sinergia tra Ecomuseo e Amici del Fermi, è stata realizzata una programmazione condivisa delle attività didattiche presso gli istituti scolastici del territorio. Sono state organizzate lezioni teoriche in classe, alternate ad attività outdoor. In queste situazioni gli studenti hanno appreso e sperimentato sul campo i principali contenuti di Cusio 2030. Diverse classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio hanno partecipato alle attività.
I risultati di tutti questi progetti e altri ancora sono stati divulgati al pubblico all’interno della rivista Le Rive (Anno XXXIV – III Serie n. 6) e attraverso l’esposizione itinerante “Ambiente in Mostra”, già allestita presso il Sacro Monte di Orta San Giulio e nei Comuni di Gargallo e Gozzano. L’esposizione sarà ospitata nei prossimi mesi in altre località del territorio, organizzata dall’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone.