

In occasione del mese europeo della cybersicurezza, che ricorre a ottobre, Sophos presenta la nuova ricerca “2025 Human Cost of Vigilance Report”, che mette in evidenza sia il costo umano che le ripercussioni economiche del burnout che colpisce i responsabili aziendali della sicurezza informatica.
La ricerca propone strategie pratiche per ridurne l’impatto, con raccomandazioni concrete da parte di Sophos per aiutare le organizzazioni ad affrontare efficacemente il problema.
L’indagine, che si basa sulle opinioni di 5.000 professionisti della cybersecurity in 17 Paesi evidenzia che:
- 76% degli addetti alla cybersecurity ha dichiarato di aver sofferto di burnout nell’ultimo anno, e quasi 1 su 5 lo considera un problema costante;
- Il problema è in accelerazione: il 69% afferma che il burnout è peggiorato dal 2023 al 2024;
- L’impatto sul business è evidente: il 39% ha riportato un calo di produttività, il 29% assenze dal lavoro e il 22% ha preso in considerazione l’idea di dimettersi.
- Questi numeri hanno un impatto concreto. Una ricerca della CUNY mostra che burnout e disimpegno possono costare ai datori di lavoro da 4.000 a 21.000 dollari per dipendente all’anno in termini di produttività persa. Per un’azienda con 1.000 dipendenti, significa circa 5 milioni di dollari l’anno — senza considerare i costi aggiuntivi dovuti a errori di cybersecurity o turnover.
“Il burnout nella cybersecurity non è solo questione legata all’ambiente lavorativo ma mette di fatto le aziende a rischio. Quando chi ha in carico la gestione della sicurezza informatica si sente sopraffatto, aumentano gli errori, si allungano i tempi di risposta e cresce la probabilità di una violazione. Ignorare il burnout è come lasciare la porta aperta ai cybercriminali: minaccia direttamente la resilienza, la reputazione aziendale e i risultati di business. La strada da seguire è chiara: le organizzazioni devono affiancare a una tecnologia solida strategie che tutelino le persone: da una migliore gestione dei carichi di lavoro ai servizi di Managed Detection and Response, che alleggeriscono la pressione sui team interni”
Tom Gorup – VP SOC Operations, Sophos
Qui il report completo:
Sophos è un leader globale nella cybersicurezza che protegge oltre 600.000 organizzazioni in tutto il mondo grazie a una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale e a servizi gestiti da esperti. Sophos affianca le aziende in ogni fase del loro percorso di sviluppo e messa a punto dei piani di sicurezza informatica, supportandole nella crescita e nella difesa dai cyberattacchi. Le sue soluzioni integrano il machine learning, l’automazione e l’iintelligence in tempo reale sulle minacce con l’expertise umana del team Sophos X-Ops, offrendo servizi di monitoraggio, rilevamento e risposta estremamente efficaci e attivi 24 ore su 24.
Sophos offre un servizio di Managed Detection and Response (MDR) tra i più avanzati del settore e un portafoglio completo di tecnologie per la cybersicurezza — tra cui protezione di endpoint, rete, email e cloud, Extended Detection and Response (XDR), Identity Threat Detection and Response (ITDR) e SIEM di nuova generazione. Unite ai servizi di consulenza strategica, queste capacità aiutano le organizzazioni a ridurre in modo proattivo i rischi e a rispondere più rapidamente agli attacchi, con la visibilità e la scalabilità necessarie per anticipare minacce in continua evoluzione.
Sophos opera attraverso un ecosistema globale di partner, che include Managed Service Provider (MSP), Managed Security Service Provider (MSSP), rivenditori e distributori, integrazioni nei marketplace e partner specializzati nella gestione del rischio cyber, offrendo alle organizzazioni la flessibilità di scegliere relazioni fidate per proteggere la propria attività. La sede centrale di Sophos si trova a Oxford, Regno Unito.