Nell’era della rivoluzione digitale, il processo di risparmio sta facendo pian piano passi avanti. Un dato davvero demotivante se parliamo di risparmio in termini di risorse umane: ne è un esempio l’aumento della disoccupazione dovuto all’uso di robot nelle aziende. Secondo una statistica recente si tratta di una percentuale ancora in crescita, a causa del sempre maggior consumo da parte della popolazione.
D’altro canto, un fatto incredibile è l’addio della carta, o meglio il progetto di abbandono della carta stampata che diverse aziende italiane hanno in cantiere: una delle più grandi rivoluzioni innovative che l’Italia potrebbe mettere in atto sarebbe la dematerializzazione dei documenti. È tempo di riciclare la carta!
In questi giorni l’argomento è in discussione negli ambienti della Pubblica Amministrazione, anche grazie all’introduzione massiccia della firma digitale, che è in grado di far risparmiare in termini di tempo, spese, inquinamento. Al Politecnico di Milano si è stimato che digitalizzare i 45 miliardi di fogli di carta prodotti in Italia ogni anno, farebbe risparmiare 12 miliardi di euro annuali in cancelleria.
Prima di tutti è arrivata UniCredit, che sta provvedendo ad attuare questa strategia con un progetto veramente interessante: si chiama FirmaMia e consente di sottoscrivere contratti e moduli relativi alle più comuni operazioni bancarie in modalità elettronica anziché su carta, con vantaggi sia in termini di sicurezza, grazie alla verifica immediata delle caratteristiche biometriche della firma, sia di praticità ed alleggerimento burocratico. Si tratta di un’importante progetto di innovazione per l’azienda, sapendo che provvederebbe a farvi risparmiare oltre 350 milioni di carta ogni anno. Con 320 mila clienti di UniCredit che hanno già attivato il servizio, la quota di contratti attualmente digitalizzati arriva ad oltre 11 mila, inviati al cliente via e-mail ed alla banca via internet per una comoda archiviazione, con un notevole vantaggio anche in termini di salvaguardia dell’ambiente Ovviamente la stima è in continuo aumento, infatti già dall’anno prossimo si conta un aumento in percentuali elevate di contratti digitali e circa 600 tonnellate di carta risparmiata. Anche le associazioni professionali private si stanno muovendo: i commercialisti ad esempio, sono ben predisposti ad utilizzare l’archiviazione sostitutiva per i documenti dei propri studi ed i portali dedicati alla trasmissione di documenti in formato elettronico.
Staremo a vedere come si evolve questa digitalizzazione. Per adesso non ci resta che dire “Grazie Italia”.