

C’è qualcosa che sta cambiando nel mondo del calcio, e non parlando solo di giocatori, allenatori o gol all’ultimo minuto. No, stavolta parliamo di soldi, ma non quelli del calciomercato. Parliamo dei diritti televisivi, ovvero i soldi che le televisioni pagano per mostrarci le partite sul divano di casa, e adesso soprattutto streaming.
Quando le TV smettono di investire nel calcio, tutto il sistema inizia a tremare.
Meno soldi dalle TV, più problemi per i Club
Nel 2024-25, i soldi totali incassati dai club di Serie A per i diritti TV sono calati drasticamente: si è passati da 1 miliardo e 72 milioni a 898 milioni di euro. Una perdita di quasi 200 milioni.
Ma cosa è successo? Tre cose, in particolare:
- Le piattaforme come Sky e DAZN hanno pagato meno rispetto all’anno precedente;
- I diritti venduti all’estero hanno fruttato di meno;
- I vecchi filmati delle vecchie partite – quelle d’archivio – un tempo venduti come tesori oggi fruttano pochissimo.
In testa alla classifica degli incassi diritti TV c’è l’Inter con quasi 82 milioni di euro. A seguire Napoli campione d’Italia insieme a Juventus e Milan, tutte sopra i 67 milioni. In fondo, invece, troviamo club come Empoli, Monza e Venezia, che ricevono poco più di 25 milioni.
La distribuzione si basa su diversi criteri: una quota fissa per tutti, e poi premi per i risultati, il numero di tifosi allo stadio, l’audience televisiva, e perfino il minutaggio dei giovani in campo. Un sistema che cerca di essere giusto, ma che spesso finisce per favorire chi è già forte.
Un calcio che incassa meno è un calcio che può investire meno. Meno campioni, meno spettacolo, meno emozioni. E se le partite diventano meno interessanti, anche noi spettatori iniziamo a guardarne meno. Le TV se ne accorgono, pagano ancora meno… e il cerchio si chiude.
Ma soprattutto, c’è un rischio più profondo: il divario tra grandi e piccole squadre si allarga. E questo rende il campionato più prevedibile e meno coinvolgente. E chi ha voglia di vedere sempre le stesse squadre vincere?
Attualmente nel calcio operano DAZN, MEDIASET e SKY
DAZN: È arrivata come una ventata di novità. Nessuna parabola, solo internet. Ma DAZN, la piattaforma che oggi trasmette quasi tutte le partite, ha deluso tanti cuori: immagini che si bloccano, partite che si vedono male, costi che aumentano.E molti altri… sono passati a guardarle “in altri modi”, più furbi ma illegali.La pirateria ha generato una perdita di circa 300 milioni.
Mediaset in chiaro che oggi ha solo alcune partite di Champions League, ma continua a raccontare il calcio con garbo e affetto, attraverso programmi storici. L’esperienza di trasmettere il Mondiale per Club fa intuire la visone dell’azienda verso l’evoluzione del calcio televisivo.
Non urla, non rincorre i numeri, ma resta lì: una presenza rassicurante, come le cose di una volta.
Sky: che ha dominato il calcio per anni, ora ha pochi diritti e offerte ridotte. Ma per molti resta sinonimo di qualità. Anche se i tempi d’oro sembrano lontani.
Il futuro sembra appartenere alle piattaforme digitali, forse anche social, che trasmetteranno direttamente le partite. La Lega Serie A e i club stanno già studiando forme alternative, per esempio una piattaforma ufficiale tutta italiana.
Ci sarà più attenzione al pubblico straniero
Si studiano nuove forme di intrattenimento, con esperienze più coinvolgenti per chi guarda da casa: telecamere immersive, realtà aumentata, contenuti extra.
Il Calcio deve tornare a emozionare, farci sognare, discutere, abbracciare.
Perché senza tifosi appassionati – uomini, donne, famiglie – nemmeno i milioni possono salvare questo sport.
E forse, se torneremo ad amare il calcio per ciò che ci fa sentire, e non solo per ciò che mostra, anche lo schermo del salotto tornerà a brillare.
Come quelle “notti magiche”, che nessuna crisi potrà mai cancellare.
Squadra | Quota fissa | Radicamento | Risultati | Totale |
Inter | 22.5 | 27.6 | 31.8 | 81.9 |
Napoli | 22.5 | 17.5 | 27.8 | 67.8 |
Juventus | 22.5 | 20.7 | 24.5 | 67.7 |
Milan | 22.5 | 23.5 | 21.3 | 67.3 |
Roma | 22.5 | 19.8 | 18.9 | 61.2 |
Lazio | 22.5 | 16.6 | 16.5 | 55.6 |
Atalanta | 22.5 | 7.6 | 23.6 | 53.7 |
Fiorentina | 22.5 | 12.9 | 16.7 | 52.1 |
Bologna | 22.5 | 8.7 | 12.5 | 43.7 |
Torino | 22.5 | 6.6 | 9.5 | 38.6 |
Genoa | 22.5 | 8.4 | 6.6 | 37.5 |
Udinese | 22.5 | 4.0 | 8.0 | 34.5 |
Verona | 22.5 | 3.0 | 8.0 | 33.5 |
Lecce | 22.5 | 6.3 | 3.4 | 32.2 |
Como | 22.5 | 3.7 | 5.9 | 32.1 |
Cagliari | 22.5 | 3.6 | 5.0 | 31.1 |
Parma | 22.5 | 2.4 | 4.5 | 29.4 |
Empoli | 22.5 | 2.0 | 2.8 | 27.3 |
Monza | 22.5 | 1.1 | 2.0 | 25.6 |
Venezia | 22.5 | 1.1 | 1.9 | 25.5 |
a cura dell’Avv.to Katia D’avanzo, Procuratore Sportivo F.I.G.C. – F.I.F.A.