Il Salone del Mobile (18-23 Aprile / Milano) si avvicina e il design torna protagonista dello scenario mediatico.
Abbiamo individuato una professionista che ha trovato un modo autentico di innovare il proprio settore grazie a un percorso di formazione originale, che l’ha portata dal mondo dell’economia a quello del design.
Eszter Radnóczy, ungherese, economista, interior designer, imprenditrice che ha riversato nel suo lavoro progettuale l’humus mitteleuropeo con lo sguardo rivolto all’innovazione e al futuro.
Nel 2005 ha fondato este’r partners, uno studio di architettura e interior design di Budapest d’ispirazione tutta italiana.
Un nuovo modo di concepire il design
Dopo la laurea in economia a Budapest, Eszter si stabilisce a Milano per un master in finanza e nella città capitale del design italiano sceglie di allargare il suo campo d’azione e studiare interior design presso l’IDI (Italian Design Institute).
La formazione economica è diventata un plus nell’offrire un servizio differente come interior designer, grazie alla stretta corrispondenza tra creatività e rispetto dei budget, attraverso il monitoraggio e la consulenza continua dei progetti in tutte le fasi di attuazione.
Lo studio rivela così una insolita capacità di project management nella gestione puntuale dei progetti.
Parliamo di innovazione nel design con Eszter in questa breve intervista.
Cosa significa essere oggi innovatori nel design?
Il design non è un concetto statico. Un progetto inizia con l’analisi e la ricerca, questo è il percorso che porta alla soluzione che diventa inevitabilmente un processo innovativo e personalizzato.
Chiunque crei è ispirato da qualche parte. Per noi è importante creare qualcosa di unico. Spesso un viaggio o uno spettacolo naturale o un’opera d’arte sono il nostro punto di partenza.
Tuttavia, è importante esaminare attentamente ciò su cui stiamo lavorando e conoscere per chi lo stiamo realizzando, per creare la reale unicità”.
Innovazione nel mio settore significa anche applicazione di tecnologie avanzate; in particolare, la ristrutturazione di edifici storici dà anche una grande libertà in tal senso, grazie agli ampi spazi che spesso mettono a disposizione nella ridefinizione creativa.
Cambiarne la funzione d’uso poi è sicuramente la parte più eccitante; la sfida come designer è quella di coniugare la bellezza degli elementi antichi e storici da preservare creando una fruizione rinnovata.
Combinare il moderno e il confortevole con il vecchio è un gioco di equilibrio nel design degli interni.
Quale rapporto ha il design con domotica e tecnologia?
La domotica è presente in quasi tutti i nostri progetti. Nei lavori su larga scala, dobbiamo adattarci alle fasi di progettazione meccanica ed elettrica.
Negli ultimi anni, queste due aree si sono sempre più intrecciate, poiché il controllo del riscaldamento, del raffreddamento, della ventilazione, dell’illuminazione e dei dispositivi audio si influenzano a vicenda.
Nello spirito dell’efficienza energetica, si crea un sistema connesso, che deve essere preso in considerazione anche nel design degli interni perché il progetto sia coerente anche in termini di senso.
Anche il lato hardware e software della domotica influenza il lavoro di progettazione, poiché molte cose richiedono spazio.
Come progettisti, dobbiamo assicurarci che la domotica si adatti in maniera armoniosa agli interni, che soddisfi le esigenze dell’utente e che sia user-friendly.
Quali sono i materiali del futuro nell’Interior Design?
Credo che proteggiamo il nostro ambiente utilizzando le materie prime offerte dalla natura e prodotti ottenuti da materie prime che hanno subìto meno processi di trasformazione.
Dobbiamo poi orientarci verso il riutilizzo di materiali e oggetti esistenti, anche reinventandoli con nuove funzioni in nuovi contesti.
Nel caso di nuovi materiali, lavoriamo con materiali riciclati e quelli di cui il processo di produzione è noto in ogni sua fase o, se possibile, a km0.
Diamo valore ai piccoli prodotti artigianali e a quelle realtà produttive, se di dimensioni maggiori, che puntano all’efficienza energetica e all’innovazione.
Questo tipo di selezione dei fornitori viene particolarmente apprezzata anche dai clienti.
SI sta perdendo in generale il trend dell’atteggiamento “usa e getta” o di “poca durabilità”, orientandosi per la scelta di materiali versatili e a lunga vita.